Anna Pozzi

Da operaia a copywriter freelance? Sì, si può fare 


Diventare una copywriter freelance nel giro di 4 mesi? Chi lo avrebbe mai detto… Non io, di sicuro. E considerando da dove sono partita, fidati, non ci avresti scommesso nemmeno tu.

Ma ci sono tanti elementi che hanno un peso nella possibilità di raggiungere questo obiettivo, al di fuori dei nostri studi, delle nostre esperienze e competenze. 

Ad esempio, il coraggio di fare delle scelte, di crederci e andare avanti, di proporsi e non piegarsi ai primi rifiuti. Questo è quello che ho imparato negli ultimi mesi in cui la mia vita è stata stravolta completamente.

Non sono più la stessa persona di quando ho iniziato questo percorso, e mi auguro di cambiare ancora tante volte nel cammino che mi attende. Però aspetta, non corriamo… Prima un po’ di contesto, altrimenti come faccio a spiegarti chi sono, o meglio, chi ero?

da operaia a copywriter freelance la mia storia

Un sogno troppo grande per stare nel cassetto: diventare una copywriter freelance

Ero – ora posso finalmente usare il passato – una ragazza insicura, una di quelle che si preoccupano di soddisfare le aspettative altrui, senza curarsi di ciò che vogliono per sé stesse.

Proprio per questo mi adattavo a fare qualsiasi lavoro, procedevo senza una direzione aspettando che fosse la vita a trascinarmi come un fiume in piena. E così è stato.

Ho iniziato a lavorare come magazziniera senza una vera motivazione e ho continuato come operaia turnista, e tutto ha seguito il suo schema per 5 lunghi anni. Fino a quando qualcosa si è incrinato.

Non stavo più bene, con me stessa, con gli altri. Mi stavo ammalando. Ero stata risucchiata da un vortice di sconforto, provavo pena per me stessa. La mia immobilità, data dall’incapacità di smuovere una situazione che sembrava cementata sopra la mia testa, mi stava consumando.

È stato proprio in quel momento che di notte, sotto le lenzuola, ho iniziato a scrollare lo smartphone alla ricerca di risposte.

“Cosa fare per vivere di scrittura?”

Quella era la ricerca, la stessa che il mio account Google aveva registrato da tempo immemore.

Inizio o non inizio? Non aspettare troppo per iniziare con il copywriting

Il copywriting, quella era la risposta, me lo diceva Google. Forse una luce c’era, forse potevo percorrere una strada diversa. Ma come fare per la questione soldi? Ne ho abbastanza da parte per lanciarmi nel mondo dei freelance?

No, non mi sono sbagliata, ho inserito prima questo paragrafo perché la verità è che io, ancora prima di iniziare Copy School, già avevo enormi dubbi su come avrei potuto fare la copywriter freelance.

Tornassi indietro direi alla vecchia me “Smettila di inventarti scuse inutili e inizia. Di soldi da parte te ne servono meno di quelli che pensi”. Peccato che non fu la stessa risposta che mi diedi allora.

Preferivo di gran lunga i melodrammi. Le risposte preferite della mia mente erano:

  1. “Non sei in grado, lascia perdere”
  2. “Lasciare il posto fisso è una follia”
  3. “Le storie ‘Wow’ appartengono agli altri, non alla tua vita”

Vabbè, insomma, ci siamo capiti. La mia testa non collaborava e più ci pensavo, più il mio salto nel vuoto mi sembrava un’assurdità bella e buona

Poi una sera (sì, sempre di sera prendo decisioni), ragionando, capii che era inutile perdermi in strane congetture. Magari facendo il corso avrei capito che non era cosa per me, magari non mi sarebbe piaciuto, magari non ero portata, magari, magari, magari…

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Copy School, l’unica scelta che rispondeva ai miei bisogni: vivere di scrittura con il copywriting 

La ricerca del corso di copywriting che faceva al caso mio non fu dettata dal caso. Volevo rendere la mia passione per la scrittura un lavoro e Copy School mi prometteva esattamente quello.

Non ero solleticata dalle promesse di grandi guadagni grazie al copywriting, ho sempre visto il guadagno più come una conseguenza che come un fine. Amavo la scrittura e il marketing mi aveva sempre affascinato, perché non unire le mie due passioni in un lavoro?

Come ho già detto, ho iniziato il corso senza aspettarmi nulla, ma dopo aver terminato il primo modulo e fatto la prima esercitazione, mi è scattato qualcosa dentro. La consapevolezza di aver trovato ciò che stavo cercando.

È con questa consapevolezza che ho divorato Copy School un video alla volta, un’esercitazione alla volta, una live alla volta. La sera, dopo la giornata di lavoro, aprivo il pc e iniziava la magia.

Ho conosciuto colleghi, persone simili a me, che mi capivano e, soprattutto, che come me non avevano smesso di sognare (a proposito, hai già letto la storia di Irene?).

Pronta al grande passo? No, non mi sposo. Mi licenzio

Conciliare studio e lavoro è stato meno difficile di quanto pensassi. Il fuoco che il copywriting aveva riacceso in me allontanava ogni fatica. E con la stessa foga di una fiammata ho preso in mano la mia vita e ho deciso di licenziarmi

Stavo cambiando, volevo cambiare, ed ero più determinata che mai nel farlo per davvero. A dispetto di tutti coloro che mi credevano impazzita e pensavano che di lì a pochi mesi sarei tornata strisciando, con la coda tra le gambe, le cose andarono diversamente.

Non ascoltare i consigli di chi non ha mai lottato per nulla nella propria vita… Ti assicuro che non potrà aiutarti in alcun modo!

Come diventare copywriter freelance? Beh, io ho iniziato da una Partita Iva

Una scelta coraggiosa non rimane mai isolata, ne porta dietro tante altre e crea un potente effetto domino. Così è stato per la Partita Iva che ho aperto senza avere clienti o lavori attivi. Sono stata una sconsiderata? Forse.

Ma a distanza di 30 giorni circa dalla “nascita” della mia Partita Iva, il mio primo cliente pagante mi ha fatto ricredere. Quel messaggio in DM su Linkedin apriva ufficialmente le porte al mondo in cui desideravo entrare: ero a tutti gli effetti una copywriter freelance.

Agli inizi, senza esperienza e con mille paure (e anche con tanti errori). Avevo appena iniziato a pubblicare regolarmente su Linkedin… ma quel messaggio era la prova tangibile che tutto ciò funzionava.

Poco tempo dopo è arrivato un ulteriore messaggio, questa volta su Upwork. Un annuncio a cui mi ero candidata con tanto timore si stava trasformando nel mio secondo lavoro come copywriter freelance.

Allora non era uno scherzo, era tutto vero, potevo farcela davvero! Ero emozionata. Qualcuno mi stava dando l’opportunità di dimostrare ciò che potevo fare e non avrei potuto essere più felice di così.

vita da copywriter freelance

Linkedin, lo strumento che ha segnato il mio inizio come copywriter freelance

Linkedin ha rappresentato la mia prima esperienza con i social. Li avevo rinnegati da sempre, eppure volevo provare a fare qualcosa che non avevo mai fatto, come pubblicare regolarmente su uno di essi. Non per diletto, ma con un fine ben preciso: trovare collaborazioni e clienti.

Senza strategia non si va da nessuna parte, questo l’ho capito subito confrontandomi con Anna. E insieme abbiamo elaborato una strategia per la creazione dei contenuti che avrei dovuto postare.

Ma non avevo idea che quei contenuti mi avrebbero portato tante call conoscitive, non solo con potenziali clienti, ma anche con colleghi e persone affini con cui sto costruendo una rete di contatti che mai avrei immaginato.

Le persone si collegano con altre persone e questo rimarrà sempre uno degli asset più forti al mondo. Da cosa nasce cosa, dal confronto nascono collaborazioni, dalla visione condivisa del lavoro nascono progetti e tutto prende forma.

L’atterraggio sui social è andato a buon fine, quindi? Sì, per me sì, anche se per ora le mie preferenze si concentrano soltanto su Linkedin. Credo possa funzionare tra noi, un po’ un odi et amo, ma non credo lo lascerò più.

Hai paura di fare outreach come copywriter freelance? L’avevo anche io prima di scoprire che funziona

Un’altra strategia che ho adottato sia tramite Linkedin che attraverso l’utilizzo di email a freddo è stata l’outreach. La stessa che mi ha permesso di entrare in contatto con un’agenzia di digital marketing che aveva bisogno di un copywriter.

Ti stai chiedendo se c’è una “formula magica” che ho utilizzato e che mi ha permesso di iniziare il mio periodo di prova e firmare il mio primo contratto con quell’agenzia? No, nessuna formula magica. Solo tanta voglia di fare e di mettersi in gioco.

L’outreach non deve sempre essere perfetto e nemmeno il tuo CV deve esserlo. Come ti poni, i problemi che puoi risolvere, questo fa la differenza tra ricevere una risposta alla tua mail o non riceverla affatto.

All’inizio mi ha aiutato potermi riferire a dei template per proporsi, inseriti in Copy School; una serie di dritte e domande che mi hanno aiutato a scrivere proposte complete e accattivanti.

La combinazione tra la giusta struttura, uno studio completo della realtà a cui ti proponi e l’aggiunta di una buona dose di personalizzazione, può essere una vera cannonata.

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La mia nuova vita come copywriter freelance

Vorrei tanto dirti che oggi sono una super mega copywriter freelance affermata, ma la verità è che sono soltanto all’1% del mio percorso in questo ambito.

Con delle differenze enormi, però, rispetto a chi ero. Oggi sono una persona felice, soddisfatta di ciò che fa, orgogliosa di poter dire che vive di scrittura.

Così tante cose sono cambiate in me dall’inizio di questo percorso: il mio mindset, il mio approccio lavorativo, la mia stessa scrittura.

Sto iniziando ad apprezzare il viaggio, con tutti gli alti e bassi che ti pone dinanzi e la consapevolezza che non sarò mai arrivata davvero. E ti dirò: mi va bene così.

E tu? A che punto sei del tuo viaggio? Parliamone, ti aspetto qui sotto nei commenti!

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Maria Bottero

Copywriter appassionata e lettrice accanita, ha un debole per i grandi classici della letturatura.

Sempre immersa nei suoi pensieri, si destreggia a suon di parole nel mondo dei freelance.

Tra yoga, trekking e viaggi è il perfetto cliché della donna moderna, peccato per gli aperitivi, quelli continua a non apprezzarli affatto.

Scrive biglietti d'auguri solo con una pistola puntata alla tempia.

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