Cosa ci vuole ad aprire un blog, in fondo? Bastano 10 minuti o poco più. Ormai l’aspetto tecnico è il minore dei problemi, mentre resta in primo piano l’aspetto contenutistico: la vera difficoltà si nasconde qui.
Aprire un blog e gestirlo bene non è complicato, ma è impegnativo: ci vogliono tempo e competenze. Ma spesso capita che, pur disponendo sia del primo che delle seconde, non si riesca a partire.
In questo blog affrontiamo proprio questo problema. Ti illustrerò passo dopo passo tutto il lavoro preparatorio necessario a garantire lunga vita al tuo blog. Aprire il tuo blog, allora, sarà una passeggiata di piacere… e non un calvario pieno di difficoltà.

Prima di pensare di aprire un blog, rifletti su questo
Non è mia intenzione iniziare questo articolo con una paternale, però… una bella premessa ci sta. Aprire un blog è facile, davvero, è ormai un gioco da ragazzi.
Se poi vuoi aprire un blog personale e non hai alcuna ambizione commerciale, puoi anche aprire un blog gratis e semplificarti ancora di più la vita. Attenzione però: aprire un blog è facile ma impegnativo.
È impegnativo dal punto di vista pratico e da quello emotivo. Ci vorrà del tempo, infatti, prima di vedere dei risultati. Tempo che dovrai passare andando dritto come un fuso per la tua strada, senza perdere costanza e motivazione.
C’è un’altra cosa che voglio dirti prima di tuffarci di testa nell’argomento e vedere quali sono gli step da seguire per aprire un blog che non fa flop: trattieni le mani. Legatele proprio dietro la schiena, se serve.
Fai quello che devi fare ma non correre a scrivere i primi articoli sull’onda dell’entusiasmo. “Chi ben comincia è a metà dell’opera”: mai sentita questa frase? È quanto mai vera per il blog, sia che si tratti di un progetto personale sia di un progetto commerciale.
Fine della paternale – è stata breve, dai. Se sei arrivato a leggere fin qui e hai ancora voglia di continuare… hai superato il primo test! Continua a leggere e scopri quali sono i prossimi step da affrontare per dar vita al tuo blog.
Il primo passo per aprire un blog di successo: validare la tua idea
Il modo migliore per non imbarcarsi in un’impresa destinata a fallire è quello di validare l’idea prima di rimboccarsi le maniche e lavorarci 8 (o più) ore al giorno. Il blog può essere considerato una piccola impresa commerciale, e i dati sul fallimento delle nuove attività commerciali non lasciano spazio a dubbi:
L’80% degli imprenditori che dà vita a un’attività fallisce entro 18 mesi (ricerca di Bloomberg, riportata da Forbes).
Non c’è nemmeno bisogno di riflettere a fondo sui motivi del fallimento, perché parlano da soli:
- Incapacità di connettersi con i potenziali clienti
- Scarsa differenziazione rispetto ai concorrenti
- Comunicazione inefficace della proposta di valore
- Auto-sabotaggio del fondatore, che prende decisioni sbagliate
- Incapacità di generare profitto
Pensi che tutto questo non abbia a che fare con il blogging? Pensaci ancora. Perché ti assicuro che un blog non è molto diverso da un’azienda. E così come non puoi pensare di lanciare una startup senza un progetto che indica come monetizzerai l’idea, non puoi pensare di aprire un blog sperando nella fortuna.
Ti spoilero il finale: non ti assisterà. Nemmeno se sarai audace. Una buona progettazione, invece, ti salverà dal fallimento. Ma cosa significa in concreto validare l’idea per il tuo blog?
Significa innanzitutto decidere a priori la natura del blog. Sarà un progetto personale, un puro passatempo per esercitarti a scrivere o per il piacere di vedere pubblicate le tue parole sul web?
In questo caso sei avvantaggiato: salta lo step della validazione e procedi pure verso l’apertura del tuo blog (segui questa guida). Ma se il blog deve in una qualsiasi maniera inserirsi nel tuo “ecosistema” online, ci sono delle domande che ti devi porre.

Che funzione avrà il tuo blog? Chieditelo prima di iniziare
Creare un blog “diario” non è un’idea vincente se il blog deve farti conoscere, presentarti, educare tramite informazioni di valore il pubblico potenzialmente interessato a quello che hai da vendere.
Ecco, il punto cruciale è questo: il blog ti servirà in qualche modo per guadagnare? Se la risposta è sì, dovrai fermarti a ragionare su come potrà aiutarti a farlo. Ci sono molti modi per guadagnare con un blog, questi sono i principali:
- Monetizzare le visualizzazioni del tuo blog tramite l’inserimento di annunci pubblicitari (come Google Ads, per intenderci)
- Monetizzare le visualizzazioni portando le persone a cliccare sui link di affiliazione che inserisci in contenuti studiati ad hoc
- Educare un potenziale cliente interessato ai servizi o prodotti che puoi vendere attraverso il blog e avvicinarlo alla conversione con i contenuti che scrivi e pubblichi
- Monetizzare la tua competenza e la community che riesci a creare attorno al blog vendendo ad aziende spazi pubblicitari e contenuti creati ad hoc per loro
- Offrire un abbonamento che consenta ai lettori più interessati/fedeli di accedere a contenuti approfonditi ed esclusivi
Ognuna di queste idee presuppone scelte strategiche ed editoriali diverse per il tuo blog, ecco perché è essenziale avere le idee chiare prima di cominciare a progettare e scrivere contenuti.
Altrimenti potresti partire con grandi sogni e aspirazioni solo per trovarti a metà dell’opera con un pugno di mosche in mano… e la motivazione che crolla a picco.
Il secondo passo è il più impegnativo: piano editoriale e analisi SEO
Se hai fatto bene il primo passo, il secondo (che è il più impegnativo in termini di sforzi e tempo) ti verrà decisamente più facile. Sto parlando della stesura del piano editoriale e di tutto ciò che gli ruota attorno.
Il piano editoriale in sé e per sé non è nulla di complicato. È un documento che può essere anche molto semplice, ma dietro al quale c’è una mole non indifferente di lavoro.
Ti spiego passo passo come mi comporto io quando devo progettare un nuovo blog per un cliente, così ti sarà più chiaro a cosa serve (e come si compila) un piano editoriale per blog.
- Parto ovviamente dallo scopo. A cosa servirà questo blog? Quali persone dovrà attrarre, quali ricerche dovrà intercettare? In quale fase del percorso dell’utente dovrà inserirsi?
- Rispondere alle domande del punto 1 mi permette di ragionare sul macro-argomento del blog. Il suo tema: prendi ad esempio il mio blog, il tema è “copywriting e scrittura online”
- Ora è il momento di ragionare sui sotto-argomenti del blog, ovvero le categorie. Che dovranno essere strettamente legate alle informazioni raccolte al punto 1. Individua un massimo di 5 sotto-argomenti attorno ai quali è utile creare contenuti
- Ora è il momento di aprire Ubersuggest o qualsiasi altro tool SEO che utilizzi e legare a ogni categoria una serie di parole chiave pertinenti e utili dal punto di vista tecnico
Cosa te ne fai di tutte queste chiavi di ricerca? Semplice: le userai per ottimizzare i contenuti che creerai.
Puoi agire in due modi (che non sono alternativi, per quanto mi riguarda sono paralleli): prendi di mira una parola chiave che ti serve e ragioni su come creare il contenuto adatto a quella ricerca; parti dall’idea del contenuto e cerchi una parola chiave adatta per ottimizzarlo.
Un piano editoriale, di solito, contiene un buon mix di entrambe le soluzioni.
L’ultimo step prima di scrivere: unisci idee, parole chiave e titoli
Il titolo è uno degli elementi più “pesanti” a livello SEO, va ideato e scelto con molta cura. In un articolo ottimizzato per la SEO, poi, nel titolo H1 è sempre contenuta la parola chiave principale.
Va da sé quindi che la triade argomento-parola chiave-titolo è importantissima. Per questo, prima di iniziare a scrivere, sistemo la triade di ogni potenziale contenuto.
Verifico di avere ben accoppiato l’argomento di cui voglio parlare e la parola chiave principale che userò nel contenuto e poi ipotizzo il titolo H1. Così il mio piano editoriale si popola di idee concrete e quasi pronte all’uso.

Passiamo alla pratica. Perché creare un blog su WordPress è la scelta migliore
Piano editoriale finito? Bene, guardalo e riguardalo e poi lascialo riposare un po’. Dopo, aprilo di nuovo e fai una seconda valutazione: i contenuti che hai progettato di creare e pubblicare vanno nella direzione giusta?
Sono interessanti per il pubblico che hai in mente di coinvolgere? Prendono di mira parole chiave che intercettano i giusti intenti di ricerca?
Se la risposta è “sì”, ottimo: procedi oltre. Se invece la risposta è “no” o “nì”, torna al punto precedente (la stesura del piano editoriale) e aggiusta ciò che devi aggiustare.
Ma ora noi andiamo avanti. Abbiamo fatto un Signor piano editoriale e siamo pronti a scrivere… le dita scalpitano, vogliono appoggiarsi sulla tastiera e battere indefesse per ore e ore… Alt! Prima dobbiamo aprire il blog. Materialmente, intendo.
Qua ci sta un’altra premessa: non complicarti la vita. C’è un CMS (Content Managing System) che da anni si evolve a braccetto con Google e che è la scelta perfetta per blogger di qualsiasi livello. Per te, ma anche per il New York Times, così per dire, che è uno dei suoi più famosi utilizzatori.
Sto parlando di WordPress. Per come la vedo io, se vuoi aprire un blog personale, commerciale, un blog di viaggi odi cucina la sostanza non cambia: scegli WordPress.
È SEO-friendly, nel senso che è già ottimizzato per soddisfare Google e le sue esigenze tecniche. È facile da usare e se ti trovi in difficoltà c’è una miriade di tutorial e risorse gratuite online sul tema – oltre a ottimi libri come “Wordpress. La guida Completa” di Bonaventura di Bello, che ti consiglio per un approfondimento.
Infine, ti mette a disposizione tantissimi temi gratuiti per dare un volto professionale e accattivante al tuo blog. Ah già, è anche completamente gratuito e puoi appoggiarti a servizi di hosting che ti offrono WordPress preinstallato e sempre aggiornato nel pacchetto.
A proposito di hosting… come scegliere quello giusto?
È davvero l’ultimo gradino da salire prima di poter iniziare a scrivere e pubblicare sul tuo nuovo blog: sto parlando di scegliere lo spazio web dove “piazzarlo”.
Un servizio di hosting fa questo: ti offre uno spazio per ospitare il tuo blog e tutti i suoi contenuti e ti permette di registrare un dominio web che rappresenta l’indirizzo a cui il tuo blog è raggiungibile.
Ti consiglio anche in questo caso di non complicarti ulteriormente la vita e optare per un piano di hosting con WordPress preinstallato, come quello che uso da tempo io, che è il piano Startup WordPress di Serverplan.
Con questa soluzione hai traffico illimitato, backup giornaliero, migrazione gratuita dei contenuti che eventualmente hai già creato da un’altra parte, registrazione (o trasferimento) dominio gratis per sempre.
WordPress è preinstallato, quindi dovrai solo limitarti a scegliere il tema (che determinerà l’aspetto grafico del tuo blog) e poi sarai pronto a pubblicare.
Missione compiuta? No. Aprire un blog non basta, bisogna prendersene cura
Un blog è come un figlio… beh ok, quasi! Il paragone è improprio ma “crescere” un blog significa, proprio come con un figlio, tenerlo d’occhio e fare del nostro meglio affinché non prenda una strada sbagliata.
Cosa significa questo, nella pratica, per un blogger che ha appena aperto un blog? Tranquillo: nei primi 6 mesi puoi dedicarti alla scrittura, senza pensare troppo ai dati e alla SEO.
Scrivere e pubblicare è importante: molto importante. Le statistiche non mentono, se vuoi accelerare la tua crescita pubblicare tanto (e bene) è la via:
Le aziende che pubblicano più di 16 blog al mese ottengono quasi 3 volte e mezzo il traffico che ottengono quelle che pubblicano sul blog da 0 a 4 volte al mese (fonte: Hubspot)
Non rinuncerei nemmeno, fossi in te, a promuovere il mio nuovo blog là dove può esserci un’audience interessata: social network, gruppi tematici e forum, lista email (se ce l’hai già).
Dopo i primi 6 mesi di pubblicazione, però, ti consiglio di fare un bel controllo dello stato di salute del tuo blog, e anche di mettere mano ai primissimi contenuti che hai pubblicato e aggiornarli secondo i riscontri che ti fornisce la Google Search Console, strumento davvero imprescindibile per lavorare con un blog e con la SEO.
Ma stiamo decisamente sconfinando in un altro territorio, un tema che tratterò presto in un altro blog quindi… Fermiamoci qui. Anzi, tu non fermarti: segui gli step che abbiamo visto passo passo e dai concretezza alla tua idea di aprire un blog.
Fammi sapere come procede il progetto del tuo blog: lasciami un commento e sarò felice di leggerti!